GIANNI SACCHI
VESCOVO DI CASALE MONFERRATO
Al Rev. don Emile Ollo Moderatore
Al Rev. don Samuele Battistella
Al Rev. don Giampaolo Cassano
Al Rev. don Giuseppe Cesana
Al Rev. don Simone Viancino
All’Equipe Pastorale
Alle Comunità Parrocchiali dell’Unità Pastorale Madonna dell’Argine-San Giovanni Bosco.
Carissimi parroci dell'Unità pastorale –Madonna dell'Argine - San Giovanni Bosco,
dopo alcuni mesi dal termine della visita pastorale alla vostra UP, desidero far pervenire a voi e alle vostre comunità questa mia lettera con alcune riflessioni e considerazioni nate da questa esperienza in mezzo a voi. La visita pastorale che era in programma alla fine di febbraio 2020 è stata rinviata di due anni per via della pandemia che ha sconvolto il mondo intero. Come era stato preannunciato, la visita pastorale non si è svolta nello stile tradizionale con una parrocchia alla volta, ma mettendo in rilievo l'aspetto di Unità pastorale. Nella lettera di indizione della visita che ho firmato il 12 novembre 2019 nella festa di Sant'Evasio, ho evidenziato il mio desiderio di verificare tutte le realtà pastorali che sono presenti nelle varie comunità parrocchiali e le potenzialità che le stesse unità sono in grado di mettere in atto, anche stimolando gli organismi di partecipazione che sono sul territorio.
La vostra Unità è composta da 12 parrocchie per un totale di circa 9841 abitanti. Si va dalla parrocchia più numerosa di Frassineto con 1372 abitanti, alla più piccola di Villabella con 230 abitanti. (dati al 31/12/22) Al servizio di questa unità ci sono cinque sacerdoti e tre assistenti pastorali. Nel febbraio 2020 siamo riusciti a celebrare l'apertura ufficiale della visita nella parrocchia di Frassineto Po alla presenza di tutti i parroci e i sindaci del territorio. Una celebrazione solenne e ben preparata, ma che da subito ha messo in evidenza ciò che poi si sarebbe manifestato nei mesi effettivi di visita pastorale: numeri ridotti di partecipazione come espressione di Unità pastorale. Su quasi 10.000 persone con 12 parrocchie, i presenti sono stati circa 200, cioè il 2% del totale.
Dopo le incertezze nei primi mesi del 2022, finalmente la visita pastorale ha avuto inizio con una veglia di preghiera Pentecostale a Frassineto il sabato sera 19 marzo. Non è mancata una intensa preghiera allo Spirito Santo per tutte le comunità parrocchiali, per i loro sacerdoti e per il cammino dell'Unità pastorale, e perché la visita del vescovo diventasse uno stimolo per vivere le finalità proprie per cui sono state istituite le unità stesse. Purtroppo, anche in quella occasione i numeri sono stati ridottissimi; alcune realtà parrocchiali, a parte i parroci, non erano neanche rappresentate. Questa esigua partecipazione l’ho riscontrata anche nelle diverse celebrazioni come i momenti di adorazione eucaristica, le celebrazioni penitenziali o l’unzione degli infermi. Un discorso a parte la celebrazione della via Crucis nel parco del castello di Giarole che ha avuto una buona presenza di fedeli delle diverse parrocchie. Come buone sono state le celebrazioni eucaristiche domenicali in tutte le chiese parrocchiali. Segno questo che i fedeli ci sono ancora, anche se ridotti, ma occorre fare opera di lenta e continua formazione per dilatare lo sguardo verso un futuro da costruire insieme alle parrocchie vicine.
L'occasione per riprendere il discorso sulle finalità dell'Unità pastorale è stata il primo incontro a Borgo San Martino, con tutti i Consigli pastorali, i Consigli Affari economici e i gruppi caritativi di tutte le parrocchie. La presenza in quella sera è stata buona, con tutte le parrocchie rappresentate. In quell’incontro ho voluto ricordare i tre principi fondamentali, formulati nel decreto di istituzione del 2015, che sono alla base delle nostre Unità pastorali: Il primo richiama la valorizzazione di ogni ministero e carisma che è nel Popolo di Dio e, in particolare, chiede una svolta qualitativa nella cooperazione del laicato che dovrà assumere sempre più un ruolo di corresponsabilità nelle varie attività pastorali. Nelle nostre parrocchie alcuni laici si mettono a disposizione della comunità per diverse incombenze, ma occorre coinvolgerli di più; da meri esecutori di servizi è necessario che, dopo un percorso condiviso di formazione, siano resi più responsabili nell'assumersi maggiori responsabilità nella pastorale. In questo cammino occorre dilatare lo sguardo anche dal punto di vista di un'azione e collaborazione tra le parrocchie dell'unità pastorale.
Il secondo postula un deciso e costante rinnovamento missionario della pastorale se si vuole essere fedeli al mandato del Signore e al magistero di Papa Francesco che con la parola e con l’esempio addita l’ideale di una “Chiesa in uscita”. Cosa si sta facendo concretamente per vivere sul territorio e in parrocchia questo essere "Chiesa in uscita "? Facciamo tanti sforzi per conservare l'esistente, ma quali iniziative mettiamo in atto per coinvolgere di più le famiglie, i giovani e chi vive lontano dai nostri ambienti? Questo è uno degli aspetti che davvero possono essere frutto di studio, riflessione e proposte a livello di Unità pastorale. Insieme, laici e presbiteri, possono, in uno stile sinodale di preghiera e confronto, pensare e proporre iniziative a livello sia parrocchiale che di Unità pastorale. Il terzo ripropone l’impegno a superare una pastorale individualista ed introversa per mettersi, decisamente, a lavorare insieme fra Parrocchie vicine attraverso la realizzazione di semplici e concreti progetti pastorali studiati insieme e poi insieme applicati. Questo è il punto fondamentale che determina l'esistenza stessa dell'Unità pastorale.
E questo è l'aspetto fortemente mancante nella vostra Unità pastorale al di là di qualche sporadica iniziativa di questi ultimi anni. La scarsissima partecipazione dei fedeli e delle persone più pastoralmente impegnate in parrocchia, nelle celebrazioni e riunioni durante la mia visita, come ho evidenziato, è segno di questa limitatissima visione di pensarsi come un insieme di parrocchie che lavorano le une con le altre, superando individualismi e campanilismi che ci chiudono e ci insteriliscono sempre di più. Su questo aspetto occorre trovarsi, riflettere progettare insieme iniziative comuni. Durante la visita tra voi ho chiesto che si pensassero e si realizzassero tre progetti a livello di unità pastorale: Un progetto di catechesi/annuncio, come ad esempio: incontri di catechesi e formazione adulti, catechesi durante i tempi di Avvento e Quaresima, Ritiri per gli adulti nei tempi forti, iniziative culturali e bibliche, percorsi di catechismo progettati insieme per tutti i bambini e ragazzi dell’UP… ecc. Un progetto liturgico: itinerari di preghiera nei tempi forti fatti insieme, celebrazioni penitenziali di Avvento/Quaresima, adorazioni eucaristiche mensili itineranti, Corali delle parrocchie riunite insieme in occasioni particolari: concerto di Natale, di Pasqua o in feste patronali… Progetto di carità: iniziative comuni sul territorio con una verifica continua delle situazioni di povertà e disagio, giornate di raccolta viveri vissute in tutte le parrocchie nella stessa data, incontri a livello di unità pastorale per la formazione e sensibilizzazione dei responsabili della carità parrocchiale, come ho avuto modo di dire con i gruppi di carità parrocchiali.
Quindi è importante non perdere altro tempo e trovarsi al più presto per dare seguito a questi progetti che possono diventare uno stimolo per lavorare insieme pensando anche ad un futuro di collaborazione più intensa. Quelli che vi ho espresso sono solo dei piccoli suggerimenti per evidenziare quante cose si possono fare insieme se si ha la volontà di farlo e soprattutto se si vive una continua "Conversione pastorale" da una logica di conservazione dell'esistente ad una apertura/sfida verso situazioni sociali ed ecclesiali fortemente cambiate.
La mia insistenza sul camminare insieme come parrocchie, nonostante le nostre chiusure, è vecchia come il mondo, perché se non lo facciamo ci ritroviamo in una situazione come ci narra questo apologo: Una volta un cigno un gambero e un luccio decisero di tirare un carretto con sopra un carico. E vi si aggiogarono tutti e tre insieme. Facevano tutti gli sforzi possibili, eppure il carretto non avanzava. Il carico era leggero per loro ma il cigno si slanciava verso le nubi, il gambero andava indietro e il luccio tirava verso l’acqua. Chi avesse torto o ragione non tocca a noi giudicarlo, però il carretto è ancora là.
Sempre in quella serata con i Consigli pastorali parrocchiali e i Consigli Affari Economici ho evidenziato l’importanza di queste due realtà due in una parrocchia, soprattutto il Consiglio Affari Economici che è obbligatorio. A tutti i consiglieri riuniti, ho sottolineato ambiti e competenze sia in campo pastorale, sia nell’aspetto amministrativo e gestionale non solo dei conti parrocchiali, ma anche delle strutture che non possono essere lasciate sulle spalle del parroco.
Anche in questo caso ho fatto notare quanto sia utile un confronto e un lavoro insieme a livello di U.P. Sotto la coordinazione dell'Equipe di U.P. è bene che i Consigli Pastorali si incontrino alcune volte insieme, per condividere la preghiera basata sull’ascolto della Parola di Dio, per vivere uno scambio di idee e sensibilità sulle problematiche del territorio e per essere sempre più attenti ad intercettare i bisogni e le esigenze della gente. Non limitatevi a ripetere o gestire l’esistente; seminate gesti, parole e segni che abbiano il marchio della credibilità e della vostra fedeltà al Vangelo. Per i Consigli Pastorali parrocchiali è auspicabile una sempre e più efficace co-elaborazione e collaborazione generata dallo stile sinodale, l’equivalente di un grande Consiglio Pastorale di Unità, con i rappresentanti di ogni parrocchia che vengono resi di capaci di camminare insieme nei servizi dell’annuncio, della liturgia e della carità.
Per gli Affari Economici ogni parrocchia deve avere il proprio consiglio distinto e competente in materia. Ma questo non toglie che si possano fare incontri insieme lo scambio di idee, suggerimenti e proposte che possano tornare utili ad ogni parrocchia. Anche la scelta di qualche professionista che segua le strutture e le chiese di tutta l’U.P.. Si dovrà avere una cura particolare per le chiese parrocchiali, per quelle succursali e per gli oratori che sono sul territorio.
È opportuna una continua opera di manutenzione ordinaria per evitare l’accumularsi di problemi che portano in seguito ad interventi molto onerosi, che impegnano poi finanziariamente la parrocchia per tanti anni. Una attenzione anche per le case parrocchiali, l’oratorio e i locali per il ministero pastorale. Sono queste realtà che devono essere tenute al meglio, perché sono i luoghi dove si svolgono le attività della comunità dai bambini agli anziani.
I membri dei Consigli Affari Economici con le loro competenze ed esperienze, sotto la supervisione del parroco, è bene che facciano una continua opera di monitoraggio per evidenziare gli eventuali problemi che emergono nelle strutture e così poter intervenire tempestivamente.
Anche l’incontro con i Sindaci del territorio è stato molto piacevole per il clima fraterno e discorsivo che si è creato, anche con il pranzo insieme. Il mio intervento sulla necessità di unire le forze per lavorare insieme sul territorio è stato bene accolto dai Sindaci con i loro stessi interventi da cui è emerso che già al presente gli amministratori pubblici cercano di attuare alcune iniziative insieme. Ho chiesto ai parroci e ai sindaci di avere spesso dei confronti su temi particolari che riguardano il bene comune, gli anziani, le famiglie e i giovani. Pur rispettando le singole autonomie competenze, è bello che si cerchi di perseguire obiettivi che possono rendere più vivibile e serena la vita della gente.
I due incontri con i genitori dei bambini del catechismo a Giarole e Frassineto sono stati buoni e partecipati. Mi ha colpito l’attenzione di queste famiglie durante l’incontro e soprattutto i saluti che ho avuto con alcuni, che hanno ringraziato per questa opportunità. So che è sempre più difficile coinvolgere genitori e famiglie nella vita parrocchiale, a cominciare dalla catechesi ai loro figli, ma su questo punto occorre insistere e creare occasioni di incontro coinvolgenti che possano attrarre l’attenzione degli adulti. A livello di U.P. si può pensare di programmare nel corso dell’anno qualche incontro di formazione che tocchi l’interesse dei genitori nel loro cammino di crescita personale e di responsabilità educativa dei loro figli. A livello di singola parrocchia, magari si farà fatica, ma allargando la prospettiva territoriale all’U.P. e pensando ad argomenti particolari questo diventa più facilmente realizzabile L’incontro con i giovani/animatori ha mostrato un po’ la difficoltà di una pastorale giovanile sul territorio. L’attenzione ai giovani e alle future generazioni è la sfida educativa che ci sta davanti e l’importanza della loro formazione è fondamentale. Occorre puntare molto su questo aspetto, partendo proprio dai ragazzi e dagli animatori che normalmente sono presenti in parrocchia per l’estate ragazzi o per altre iniziative. Oratorio come luogo di incontri, gioco, svago, ma soprattutto di formazione per una crescita umana e cristiana. • Sarebbe bello che i giovani dell’UP esprimessero un loro rappresentante per partecipare poi all’Equipe di Pastorale giovanile della diocesi
L’incontro con i catechisti della vostra U.P. a Ticineto è stato significativo perché ha messo in luce il desiderio di tutti di fare un cammino insieme, come la formazione comune, la programmazione e la preparazione di progetti da attuarsi poi in ogni singola realtà parrocchiale. In quella serata ho suggerito alcune iniziative che possono essere pensate e portate avanti tutti insieme, come segno di unità e di condivisione di un progetto comune. Ho chiesto che tra tutti i catechisti delle 12 parrocchie si creasse una rete di collegamento tra loro e che al loro interno esprimessero un rappresentante dei catechisti dell’U.P. che sarà poi il referente anche in sede diocesana. È importante che nella stessa U.P. il cammino di catechismo e di preparazione ai sacramenti della Cresima e della prima Eucarestia abbiano una certa uniformità didattica e di età per sottolineare che tutti insieme si sta camminando verso un unico obiettivo.
So bene che questi discorsi a volte sono molto lontani dal pensiero della gente e delle nostre comunità, ma questa è la strada da seguire perché la sopravvivenza futura delle nostre parrocchie è legata al grande lavoro pastorale che si riuscirà a realizzare unendo insieme le forze, i carismi e i doni che ognuno ha
Mi permetto inoltre di esprimere alcuni desideri che mi sembrano utili per l’intera UP:
• Realizzare un Sito internet dell’UP sempre aggiornato con la storia delle parrocchie, la parola settimanale dei parroci, gli eventi che si susseguono, i progetti pastorali, liturgici e caritativi e tutte le notizie che possono interessare i parrocchiani dell’intera Unità.
• Creare un foglio di collegamento con gli appuntamenti e le iniziative delle singole parrocchie e dell’UP da distribuire puntualmente a tutte le famiglie quando iniziano i tempi forti o ci sono iniziative che possono riguardare tutte le Comunità.
• Pensare ad un responsabile animatore Missionario che possa stimolare e sensibilizzare le comunità parrocchiali verso proposte diocesane e non solo, riguardanti iniziative missionarie.
• Lo stesso discorso vale anche per un responsabile coordinatore delle attività caritative a livello di UP
• Uno per i catechisti e uno per i giovani che manterranno i contatti con gli uffici diocesani.
• In questa Quaresima sarebbe bello che tutta l’Unità Pastorale (Consigli pastorali, Affari economici, Catechisti, Corali, parrocchiani tutti…) restituisse la mia visita alle parrocchie venendo a celebrare insieme a me in una delle domeniche alle ore 18 in Cattedrale.
• Inoltre, chiedo che si faccia un pellegrinaggio a Crea di tutta l’U.P. con la celebrazione dell’Eucaristia da me presieduta. Circa le modalità e la data mi confronterò con il Moderatore.
Vi ringrazio dell’attenzione che mi avete riservato e vi affido alla Beatissima Vergine Maria che dal Santo Monte di Crea veglia su tutta la nostra Diocesi.
Casale Monferrato, 22 febbraio 2023 Festa della Cattedra di San Pietro
+ Gianni Sacchi Vescovo di Casale Monferrato